Il cinema di Ivano De Matteo, come un fiume in piena, travolge senza pietà, scavalcando gli argini del consueto. Nella sua ultima opera, ‘Mia’, si naviga attraverso le acque torbide di un amore tossico, un viaggio che s’intreccia con la storia di un padre, Sergio, infermiere del 118, che si ritrova a fronteggiare la tempesta emotiva della figlia adolescente. Mia, il cuore della narrazione, vive un primo amore ossessivo e violento, un amore che si trasforma in una gabbia, togliendole la libertà e la serenità.
Sergio, interpretato con maestria da Edoardo Leo, cammina su un filo sottile tra l’amore incondizionato per sua figlia e la disperazione di un padre che vede il proprio mondo sbriciolarsi. La sua è una lotta contro un nemico invisibile, contro la violenza che si insinua silenziosamente nelle vite quotidiane, contro il dolore che si fa spazio tra le mura di casa.
Greta Gasbarri, nei panni di Mia, incarna la fragilità e la forza di una ragazza contemporanea, mentre Riccardo Mandolini, nel ruolo del ragazzo violento, diventa il volto dell’oppressione e del male che può nascondersi dietro un’apparente normalità. Milena Mancini, nei panni della madre, è la figura resiliente, colui che tenta di mantenere la famiglia unita nonostante la tempesta.
De Matteo, con la sua regia, ci porta in un viaggio senza ritorno nella psiche umana, esplorando il rapporto complesso tra padre e figlia e il tema universale della genitorialità di fronte al dolore e alla sofferenza dei figli. Il film procede in un crescendo di tensione, svelando strato dopo strato le dinamiche familiari e personali, fino a un finale che esplode in una rabbia inaspettata, spostando il focus dalla storia familiare a questioni più ampie di giustizia e vendetta.
‘Mia’ non è solo un film, è un pugno allo stomaco, un grido che risuona lungo le strade della vita quotidiana. È una storia di amore e dolore, di violenza e redenzione, una narrazione che, pur nelle sue scelte narrative a tratti discutibili, riesce a rimanere impressa nella mente dello spettatore, costringendolo a riflettere su temi profondamente radicati nella nostra società.
De Matteo, ancora una volta, dimostra la sua abilità nel raccontare storie che sono finestre aperte sul mondo, sulle sue contraddizioni e sulla sua brutale realtà. ‘Mia’ è un film da non perdere, un’opera che ci costringe a confrontarci con la nostra umanità e con le sue molteplici sfaccettature.