La bellezza si mostra in forme inaspettate. Non è l’immagine riflessa in uno specchio, la perfezione di una scultura, la simmetria di un volto. È un sentimento, una risonanza, un fremito nell’anima. Le smagliature, le rughe, i chili in più sono visti spesso come imperfezioni, ostacoli al sentiero dell’ideale. Ma essi sono, in realtà, segni del nostro cammino, cicatrici delle nostre battaglie, prove del nostro amore.
Gli standard di bellezza, imposti e onnipresenti, sono stati scolpiti con mani fredde, prive di empatia. Ci dicono cosa dovremmo essere, e in questo dictat perdiamo noi stessi. Ma la bellezza non può essere incasellata, non può essere definita o limitata. La bellezza è nel modo in cui ci muoviamo, nel nostro incespicare, nei passi nudi, nei sorrisi imbarazzati. È nelle parole che scegliamo, nelle idee in cui crediamo. È nel brivido di uno sguardo, nel tremore di un gesto. Non possiamo confinare la bellezza in una norma, perché essa è senza confini. È un concerto silenzioso che riecheggia nei cuori e nelle menti di chi sa ascoltare.
Guardiamo oltre la superficie, oltre gli standard. La vera bellezza ci aspetta là, nel profondo dell’essere, nell’intimità del nostro io. Là dove la vita danza e canta, là dove l’amore abbraccia e guarisce, là dove noi siamo veramente noi.
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