Il ritorno è un gesto semplice ma profondo. Tornare nei luoghi dell’infanzia e della giovinezza è un tuffo nel passato, un viaggio nel tempo senza macchine. È bere un sorso di tè caldo per scaldare le mani rese rugose dal freddo della routine.
Ritrovare i sapori di un tempo, come i dolci della nonna, riaccende i ricordi. Quei sapori familiari sono una coccola rassicurante, che segna la fine della giornata e l’avvicinarsi del meritato riposo.
Nei luoghi conosciuti ci attende sempre quella parte di noi che non se n’è mai andata. Lì riscopriamo la bellezza delle piccole cose: il rumore del mare, il sapore di un piatto tradizionale. Piccoli semi che racchiudono l’essenza di un’epoca lontana.
Le vacanze sono un approdo sicuro per lo spirito affaticato, un rifugio per l’anima. Ci ritemprano e confortano. Sono la certezza che le difficoltà passeranno, come la notte lascia spazio al giorno.
Al termine del viaggio, il ritorno a casa non è un addio, ma un arrivederci. Il fuoco della speranza si ravviva nei luoghi familiari, pronto a scaldare il domani.
La vita è così, un avvicendarsi di riposo e fatica, di lavoro e attesa. Nei luoghi conosciuti che puntuali ritornano, ritroviamo la fiducia che dopo la notte verrà l’alba. E ci prepariamo ad abbracciare il futuro, con il cuore colmo di serenità.
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