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La voce degli idoli…

Un piccolo specchio d’acqua sul monte Falterona, che custodisce segreti antichi. Qui riposano mute testimonianze di riti perduti, piccoli idoli offerti un tempo ai numi.
Sono figli del fuoco e dell’acqua. Plasmati dal calore delle fucine, poi raffreddati nel ventre puro del lago. Metallo e acqua, materie vive che hanno accolto le speranze dei viandanti.
Ogni statuetta racchiude una preghiera. L’ansia di un mercante prima della traversata, la nostalgia di un viaggiatore lontano da casa. Gesti semplici eppure intrisi di sacro, affidati alla custodia benevola degli dei.
Anche noi, talvolta, sentiamo il bisogno di credere che qualcuno ci ascolti. Che oltre la coltre opaca del cielo si celi un volto amico. Che non siamo soli ad affrontare le curve impervie del destino.
Ma gli dei oggi hanno il volto dei fratelli che incontriamo lungo la via. Parlano attraverso i gesti di amore, gli abbracci, le mani tese nel bisogno. Ci ricordano che non conta la meta, ma il cammino percorso insieme.
Alla fine di ogni viaggio, ciò che ci salva è l’amore donato e ricevuto. La vera offerta da deporre ai piedi del divino che è in noi e negli altri. Il resto è silenzio, e deve bastarci.

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