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One small step for a man, one giant leap for mankind…

Quel giorno, quando l’uomo posò per la prima volta il piede sulla Luna, una miriade di sogni, da sempre confinati nei reconditi angoli della nostra fantasia, prese vita. La polvere lunare, lontana e fredda, accolse il passo di Neil Armstrong, mentre Buzz Aldrin lo seguiva di stretto passo, co-protagonisti di un momento indimenticabile.
Guardando indietro, quel “piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità” risuona nelle nostre orecchie non solo come un evento storico, ma anche come un monito; quel grande passo per l’umanità ha generato una miriade di piccoli passi, passi di ragazzi e ragazze che hanno deciso di dedicare la loro vita alla comprensione dell’universo. In quella polvere lunare, in quel freddo abbraccio dello spazio, è nata una scintilla che ha infiammato il cuore di generazioni.

Ciascun ragazzo che guardava (o che ha avuto occasione, nel tempo, di guardare) con occhi pieni di meraviglia le immagini in bianco e nero trasmesse dalla televisione, ciascuna ragazza che sognava di toccare con mano l’argenteo manto della Luna, hanno trovato nella missione Apollo 11 una luce da seguire, un percorso da intraprendere. Gli studi spaziali, la fisica, l’ingegneria, l’astronomia, hanno trovato nuova linfa, un nuovo slancio.
Ogni osservazione, ogni esperimento, ogni scoperta che hanno fatto, e che continueranno a fare, è un tributo a quel giorno. E sono anch’essi un grande passo per l’umanità, un passo verso la conoscenza, verso la comprensione, verso un futuro in cui, chissà, potremo non solo toccare la Luna, ma anche abbracciare le stelle.

Guardando avanti, quella missione ci lascia una promessa di possibilità. Ci ricorda che il futuro appartiene a coloro che sognano, coloro che osano. Con la leggerezza di una penna, e con la forza di un sogno, continuano a scrivere la nostra storia, la storia dell’umanità che, passo dopo passo, cerca di raggiungere le stelle. E non possiamo che essere grati per quel giorno di 54 anni fa, quando per la prima volta, l’umanità tutta ha potuto toccare un pezzo di cielo.

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