Era il 1979, o forse un anno simile, in cui la tecnologia cominciava a delineare nuovi orizzonti. Il Ti-99/4A della Texas Instrument fece la sua apparizione, e con esso un gioco che sembrava straordinario. Una semplice strada disegnata sullo schermo, un percorso da seguire, ostacoli da evitare.
Quel gioco diventò un passatempo avvincente, un’opportunità di svago senza dover uscire di casa. Le ore trascorse davanti allo schermo, affinando le abilità, cercando di battere il mio record. Era un modo di sperimentare la tecnologia emergente, di esplorare i confini dell’immaginazione.
Oggi, ricordando quei tempi passati, mi ritrovo a programmare quel gioco, trasformandolo in codice Python. Le linee di comando prendono vita sullo schermo, disegnando la strada e gli ostacoli, creando un’atmosfera di sfida e divertimento. È un modo per rievocare quel senso di meraviglia e scoperta di allora, ma da una prospettiva assai diversa.
La strada si snoda, si modifica, si evolve, come una metafora della vita stessa. Il tempo scorre inesorabile, ma i giochi continuano a divertire e a stimolare la nostra mente. Ci ricordano che, nonostante le trasformazioni e i cambiamenti, la passione per l’esplorazione e per il gioco rimane intatta.
Così, mentre programmo il gioco, mi ritrovo a pensare a quelle emozioni che mi hanno accompagnato durante le prime partite – anche se da una visuale assai diversa: giocatore, allora; programmatore, adesso. È un viaggio nel tempo, un modo per ritrovare una connessione con il passato e allo stesso tempo apprezzare le conquiste del presente. La tecnologia ci ha donato nuove possibilità, ma la semplicità di un gioco può ancora regalare momenti di piacere e divertimento…
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