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…dare voce a coloro che non vengono ascoltati.

Mary Ellen Mark, nata a Philadelphia nel 1940, ha avviato la sua carriera fotografica dopo essersi laureata in pittura e storia dell’arte, ed aver proseguito gli studi in fotogiornalismo. Il suo percorso si è contraddistinto da subito per una forte inclinazione verso i temi sociali e una particolare attenzione per i soggetti marginali della società.

Il suo talento le ha permesso, nel 1977, di diventare la prima donna ad entrare nella prestigiosa agenzia Magnum, rinomata per il suo impegno nel fotogiornalismo e documentarismo. Nonostante l’onore di tale riconoscimento, Mary Ellen ha deciso di lasciare l’agenzia solo quattro anni dopo, nel 1981, in cerca di una maggiore libertà creativa.

L’indipendenza artistica ha segnato il culmine della sua carriera, liberandola da vincoli e permettendole di esplorare le tematiche più a cuore. Il suo reportage più noto, “Streetwise”, pubblicato su Life nel 1983, è un commovente racconto dei minori fuggiti di casa che vivevano per le strade di Seattle. Nelle sue immagini, i bambini erano rappresentati non come vittime o innocenti, ma come individui maturi, forti e complessi. Mary Ellen Mark rifiutava ogni forma di sensazionalismo, cercando invece di rivelare le sfaccettature autentiche della loro esistenza.

Ha dedicato il suo tempo a progetti di lungo termine, come “Ward 81” del 1979, attraverso il quale ha esplorato la sezione femminile di un manicomio criminale in Oregon. Le sue immagini penetravano nelle mura dell’istituzione, rivelando le crude realtà di vita che si celavano all’interno.

Uno dei suoi ultimi lavori, “Proms”, è una serie di ritratti di liceali al ballo di fine anno, realizzati con la Polaroid 20×24. Le sue fotografie immortalavano i volti sorridenti e le pose impacciate, catturando l’euforia e l’incertezza della giovinezza in transizione.

Oltre al suo lavoro nel fotogiornalismo, Mary Ellen Mark è stata una fotografa di scena di grande successo, portando la sua sensibilità documentaristica sui set di numerosi film, tra cui “Apocalypse now”, “Satyricon”, “Conoscenza carnale”, e “Big fish”.

Mary Ellen Mark è scomparsa il 25 maggio 2015, lasciando un’eredità indimenticabile nel campo della fotografia. La sua vita e il suo lavoro continuano a ispirare, fungendo da promemoria del potere della fotografia nel rivelare le verità nascoste e nel dare voce a coloro che spesso non vengono ascoltati.

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