Alexey Bednij, l’interprete del mondo in bianco e nero, impugna la sua macchina fotografica come uno scrittore impugna la penna. Attraverso le sue immagini, si addentra in territori inesplorati, disegna scenari mai visti prima, racconta storie non ancora raccontate.
Nelle strade delle città, nei sentieri di boschi lontani, nelle fattezze umane, raccoglie frammenti di bellezza non ancora espressa. Con i suoi scatti, trasforma ombre in forme surreali, creando disegni che sembrano sfidare le leggi della fisica, conferendo alla realtà un aspetto di arte surreale.
Lavorando solo in bianco e nero, mette da parte il superfluo, si concentra sull’essenza: sulle linee, sulle forme, sulle strutture. Svela ciò che rimane nascosto all’occhio distratto, l’anima silenziosa delle cose, la poesia incastonata nel quotidiano.
Nelle sue immagini, ci troviamo a percorrere con lui le vie delle città, a contemplare la natura, a esaminare un volto. Ci conduce in un viaggio che va oltre il visibile, che raggiunge l’impalpabile, l’invisibile. Invita a osservare, a meditare, a cercare la bellezza e la verità celate nel comune.
E così, guardando le sue fotografie, diventiamo parte della sua ricerca, della sua indagine. Condividiamo il suo cammino di scoperta, la sua interpretazione della realtà. Rimaniamo affascinati dal suo sguardo, e siamo grati per la possibilità di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.