≡ Menu

Il germe della conoscenza si nutre di perenne curiosità…

L’insegnamento assomiglia all’antico mulino che macina grano, a rischio di impantanarsi in una ripetizione monotona, di sfumare nel convenzionale, perdendo il proprio palpito vitale. Ecco perché, come un musicista che riscrive la stessa melodia, ogni anno reinvento la danza del sapere, stesse note ma con un ritmo rinnovato, un timbro mai udito.

Le indicazioni nazionali, le vedo come una scia luminosa in un bosco incantato, un sentiero da seguire, ma da cui non temo di deviare. Seguo l’intuito, l’impulso di una foglia caduta, di un canto inaspettato. Aggiungo capitoli, scoperte, pensieri, come fossero sassi raccolti lungo il percorso, incastonati nel monumento dell’istruzione.

Il mio impegno è radicale, in primis nei confronti del mio essere: se il fiume del mio apprendimento si secca, come potrei pretendere di innaffiare le menti degli allievi?Se cessassi di imparare, significherebbe spegnere il faro, lasciando i giovani naviganti alla deriva in un mare di dubbi.

Il germe della conoscenza si nutre di perenne curiosità, di una ricerca senza fine: solo così può sprigionarsi, crescere, trasformarsi in un albero robusto, capace di resistere alle tempeste della perplessità e della noncuranza. Insegnare è un gesto d’amore verso l’esistenza e chi la popola, un passaggio di testimone che ha le sue radici e il suo culmine nella conoscenza.

{ 0 comments… add one }

Rispondi