Mi sono ritrovato a riflettere sulla velocità stupefacente con cui le cose possono cambiare. Solo sei mesi fa, i membri del Movimento Cinque Stelle erano ancora al governo, e meno di sei anni fa, erano riusciti a vincere le elezioni con promesse audaci di eliminare la povertà, estirpare la corruzione e instaurare un’etica popolare salda.
Pensavo a come Benedetto Croce affermava che la vera moralità, quella autentica e ponderata, non teme di interagire con la realtà e utilizza la vita per migliorarla. In contrasto, un moralismo vuoto, e ancor più un moralismo estremamente vuoto, come mi piace aggiungere, porta a una vita più povera – e lo fa con una rapidità sorprendente.
Mentre mi perdevo in queste riflessioni, nel fluido magma della rete, un video di Danilo Toninelli è apparso davanti ai miei occhi. Un breve filmato in cui rideva sarcasticamente per la nomina di Renato Brunetta alla presidenza del Cnel. Ricordavo di aver letto un articolo de Il Messaggero che parlava del suo ritorno a Brescia per lavorare come assicuratore.
Altri nomi del Movimento mi venivano in mente: Luigi Di Maio, che sembrava pronto a riprendere il suo ruolo politico come inviato nel Golfo per l’Unione Europea. Alessandro Di Battista, che aveva deciso di creare un movimento tutto suo. Alfonso Bonafede, che era ritornato a esercitare la professione legale.
E infine, Beppe Grillo, l’ultimo soggetto di pettegolezzi, per cui si diceva che Giuseppe Conte non avesse intenzione di rinnovare il suo contratto annuale da 300.000 euro per sporadiche apparizioni sul suo blog.
E così, il quadro di un’epoca era completato, una foto di squadra che mostrava dove si trovavano ora tutti i suoi membri. E tutto questo, si era svolto a una velocità impressionante.
Queste tua parole, scritte con pacatezza e delicatezza, centrano perfettamente il punto e mi fanno molto piacere.
Spero in qualcosa di simile anche per l’attuale compagine governativa ma temo che, se anche così fosse, ne seguirebbe una ancora peggiore: sono pessimista o realista?