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Ecco, sì, proprio il Matteo di cui sopra…

Avete presente Matteo Salvini? (Per il quale «servirebbero quattro mesi di servizio militare per insegnare ai nostri ragazzi l’uso delle armi», per il quale contro gli immigrati «i confini ci sono e vanno difesi anche con le armi», per il quale «in Siria e in Libia serve l’intervento militare e chi dice di no è un senza palle: con i tagliagole bisogna intervenire militarmente e massicciamente», per il quale «il modello è la Svizzera dove un cittadino su due è legittimamente armato e dove ogni cittadino ha la possibilità di difendersi», per il quale – ricordo bene ‘sta dichiarazione, perché la fece ispirandosi a un fatto violento avvenuto a Frattamaggiore – per il quale, dicevo, «se io vengo aggredito o minacciato nella mia azienda, nel mio negozio, nella mia casa ho il diritto di difendermi», anche con le armi perché «la difesa è sempre legittima», per il quale «se ti trovi una o più persone in casa alle tre di notte, mascherate, sono a casa tua e violano la proprietà privata, che cosa fai prima di sparare, gli chiedi se hanno una pistola?», per il quale se spari a un rapinatore «e se il rapinatore ci rimane, nella prossima vita farà un altro lavoro», per il quale «se si ha il porto d’armi è normale andare in giro armati e difendersi»)… Ecco, sì, proprio il Matteo di cui sopra, viene a dirci, con viso preoccupato e pensoso – e già ‘sta cosa, detta così, fa ridere -, che, per aiutare l’Ucraina invasa dai carrarmati di Vladimir Putin, lui «fatica a parlare di armi con leggerezza».

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