Ciascuno di noi esprime le proprie paure nel modo che ritiene opportuno.
Non giudico nessuno, ma in questi frangenti mi rendo conto di quanto non siamo cittadini ma abitanti, di quanto non sentiamo la nostra responsabilità collettiva ma solo la voglia di dire la nostra. Questa emergenza che stiamo attraversando fa emergere il vero tratto che ci identifica come Paese: una sconfinata egomania senza senso, che si rivela nella furia di comprare generi alimentari in un supermercato, di girare con una inutile mascherina o nel proporre ricette alternative all’Amuchina o, ancora, di mettere in dubbio ogni singolo provvedimento delle autorità preposte.
Un Paese così, secondo voi, come può vincere sfide ben più importanti?
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