Per dialogare c’è bisogno di un linguaggio comune, di un minimo di rispetto reciproco e di onestà intellettuale nel trattare le argomentazioni altrui. Difficile, eh? Difficilissimo. Metti poi che c’è quel tanto di malevolenza e diffidenza che contraddistinguono noi italiani tutti e ti ritrovi sbeffeggiato a destra e manca sui social – moderna gogna mediatica a portata di mano – senza manco riuscire a dar prova della tua buonafede.
C’è il neo presidente della Camere, un francescano moderno, che rinuncia all’indennità di funzione e a parte dello stipendio da parlamentare e gli italiani, invece di ringraziare la Casaleggio&Associati per averglielo concesso in dono, che fanno?! lo perculano sui social perché, rinunciando (almeno così lui la va raccontando) all’auto blu, se n’è andato a lavorare in autobus. Ora, a me ‘sto gesto pare “bello, bello, bellissimo” (cit) ché, tanto per iniziare, significa che Fico sia riuscito a salirci sul bus (insieme a scorta e fotografo, per giunta). E soprattutto sia riuscito ad arrivare a destinazione riuscendo a scansare la ragnatela di lamiere che attanaglia Montecitorio. Ma – lo dicevo prima – i suoi critici non sono mai contenti, s’ostinano a non capirlo e si spingono su su, tra i meandri dei codici e dei codicilli, fino a sostenere che la terza carica dello Stato, in quanto Statista, va protetta perché consegna se stesso allo Stato e in quanto Uomo di Stato attende alle necessità dello Stato: non sono un privilegio dunque auto blu e scorta, ma il modo in cui lo Stato protegge se stesso cioè il suo Popolo.
Etica e codici a parte, Fico, invece, andrebbe lodato. E non solo perché chiunque altro di noi mortali farebbe carte false per sottrarsi all’ordalia dei mezzi pubblici, ma soprattutto per la rapidità con cui ha intrapreso la conversione: secondo il sito degli ermeneuti dello scontrino e dei bonifici (revocati), tirendiconto.it, nell’ultimo anno di autobus, il Fico, ne aveva presi in tutto 15, per un totale di 22,50 euro rendicontati come spese di trasporto bus/metro. Molto più alta era stata la cifra spesa dal nuovo presidente della Camera per i taxi: 2.486,24 euro in dodici mesi [*].
Avrà modo di usare nel corso del suo mandato le auto e gli altri mezzi di trasporto blu che lo Stato gli mette a disposizione, ne siamo certi – ché per gli incontri internazionali potrà mica affidarsi a Uber?! Ad ogni modo, varrà la pena rassicurare gli autisti della Camera che avrebbero dovuto occuparsi di lui. Stiano tranquilli: venissero licenziati (Dio non voglia!) riceveranno, comunque, il reddito di cittadinanza.
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