“Prega con noi e tornerai etero”, a dirlo (la Repubblica, 4.6.2015) è Luca Di Tolve, quello cantato da Giuseppe Povia in “Luca era gay” a un Sanremo di qualche anno fa. Il seminario – perché è di questo che si tratta, di un fottutissimo seminario full-immersion –, organizzato da un’associazione cattolica che propugna le “teorie riparative” dell’omosessualità sotto l’ègida (manco a dirlo) di un frate e un padre passionista, ha i toni gravi delle riunioni settarie degli ex fumatori o degli alcolisti pentiti: «L’omosessualità non esiste – va ripetendo fiero Di Tolve – e voi non siete gay, siete solo persone che hanno un problema» e giù giù per questa china. «Si comincia – è detto nell’articolo – il venerdì e si finisce il martedì. Cinque giorni di messe, canti, preghiere,invocazioni dello spirito santo, confessioni, meditazioni con la luce spenta e soprattutto slide e lezioni dai titoli tipo “I meccanismi della confusione sessuale”, “Narcisismo e idolatria relazionale” e così via.»
E in questo rimbombar di preghiere e profumo d’incenso, a rincoglionir ancora di più ‘sti smidollati che ci cascano come pere flosce, l’ex “vizio” degli attuali leader viene narrato, par di capire, a mo’ di edificante esempio, magari con parole e sospiri da dama di San Vincenzo. Il tutto, e qui l’inculatura, al prezzo di 185 euro pro capite, soddisfatti o meno che si sia del risultato raggiunto – e i gonzi fanno “oh!”.
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